Mangiare l'oca è comune intorno al giorno di San Martino, l'11 novembre, specialmente nell'Austria orientale e nelle parti limitrofe dell'Ungheria, così come in Slovacchia, dove San Martino è il santo patrono dell'intero paese. La particolare venerazione del santo in questa zona risale probabilmente al fatto che Martino nacque intorno al 316 dC nell'allora città romana di Savaria, oggi Szombately (Steinamanger), vicino al confine con il Burgenland in Ungheria.

Un tentativo storico di spiegare questa usanza presuppone che in epoca feudale l'origine fosse un obbligo feudale dovuto il giorno di Martino, una tassa chiamata grembo di Martino. Poiché questo spesso consisteva in un'oca, è emerso il termine oca Martin, e poiché il giorno di San Martino era tradizionalmente celebrato con una fiera o una serata di musica da ballo, aveva senso rendere l'oca un pasto celebrativo e mangiarla festosamente quella sera.

A prescindere dalle leggende, l'usanza affonda le sue radici nella situazione economica dei contadini e nelle circostanze religiose. L'oca era un puro animale da pascolo per i contadini. L'importanza economica dell'oca era dovuta principalmente alle piume, mentre la carne era meno importante. In autunno gli animali devono essere macellati perché non c'erano stalle per l'inverno.

Si sa anche dalla storia che non era solo un'usanza contadina o borghese, ma che l'oca veniva mangiata anche alla corte imperiale in questa occasione. Si dice di Maria Theresia che le piacesse godersi l'oca.

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